La bresaola va mangiata fredda o a temperatura ambiente?

Bresaola delle Valtellina
La bresaola va mangiata fredda o a temperatura ambiente? So che il crudo non dovrebbe essere mangiato freddo, vale anche per la bresaola? Quali sono eventuali contro-indicazioni?

Gentile lettore,

 
per gustare al meglio e apprezzare appieno tutte le proprietà organolettiche (aspetto, colore, fragranza, sapore) della bresaola affettata è preferibile consumarla entro 24 ore dall’affettatura e dopo averla conservata in frigorifero in un contenitore chiuso o nel pacchetto accuratamente confezionato.
 
Pertanto, la temperatura di consumo consigliata (temperatura di refrigerazione = 4°C) dipende dalle regole necessarie per la corretta conservazione: sono precauzioni finalizzate ad evitare sia possibili alterazioni microbiologiche, sia l’ossidazione ovvero la reazione chimica che avviene per il contatto con l’ossigeno dell’aria e che potrebbe influire sul gusto e sull’aroma del prodotto.
Si consiglia innanzitutto di acquistare il prodotto nelle quantità e nelle confezioni più adatte alle proprie esigenze di consumo, conservarlo in frigorifero nei ripiani centrali e di gustare la bresaola subito (o al massimo in giornata) per evitare che perdi salubrità e freschezza e per preservare intatti sapore, morbidezza, aromi e il caratteristico colore rosso.
 
Per tenerne una scorta in casa, la soluzione più comoda e sicura è, invece, quella di acquistare la vaschetta in atmosfera protettiva, controllando che in etichetta siano riportate la denominazione Bresaola della Valtellina, seguita dall’acronimo IGP (marchio giallo e blu di Indicazione Geografica Protetta) e la dicitura ministeriale di garanzia. Questo tipo di confezionamento garantisce standard di elevata qualità e sicurezza, oltre che un prodotto pronto al consumo. La confezione ancora sigillata, se ben conservata in frigorifero, ha una durata anche di alcune settimane e va consumata in ogni caso entro la data di scadenza riportata sull’etichetta.
 
Una curiosità che forse non tutti conoscono è che anche il succo di limone aggiunto direttamente sulla bresaola tende a ossidarla, provocando un effetto ‘cotto’. Se si vuole aggiungere succo di limone è meglio realizzare una delicata citronette, cioè l’emulsione ottenuta agitando il succo di limone con l’olio extra vergine di oliva.
 
Per riconoscere la qualità del prodotto, si consiglia, invece, di assaggiare la Bresaola della Valtellina IGP al naturale, cioè senza condimenti. In questa modalità, a volte completata da riccioli di burro al ginepro e pane di segale, viene definita ‘Bresaola Santa’.