La Bresaola della Valtellina IGP può essere mangiata durante la gravidanza o potrebbe essere rischiosa per la possibile presenza di toxoplasma gondii?

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La Bresaola della Valtellina IGP può essere mangiata durante la gravidanza o potrebbe essere rischiosa per la possibile presenza di toxoplasma gondii?

Gentile utente,


vorrei, innanzitutto, chiarire alcuni concetti importanti. La denominazione “IGP” (Indicazione Geografica Protetta) vuol dire che almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione del prodotto hanno luogo in un’area geografica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata. La bresaola della Valtellina IGP viene elaborata nella zona di produzione che comprende l’intero territorio della provincia di Sondrio. I prodotti IGP sono sicuramente soggetti ad un maggior controllo da parte del servizio sanitario: la produzione, la lavorazione e le materie prime sono sottoposte alle  rigide regole imposte dal Disciplinare  di produzione; ciò nonostante il marco IGP non può, da solo, garantire l’assenza da eventuali infezioni da toxoplasma,   poiché non ci sono prove che il processo di produzione escluda a priori lo sviluppo di questo parassita.

La toxoplasmosi, per l’ubiquità delle oocisti (ciste del parassita), è una patologia che si può contrarre frequentemente. Nella donna in gravidanza l’infezione primaria (mancanza di anticorpi sviluppati in caso di infezioni precedenti) decorre in maniera per lo più asintomatica, ma è molto grave per le conseguenze sulla salute del feto, dall’aborto spontaneo a ritardi mentali (se il contagio avviene dopo i primi tre mesi di gravidanza). È importante sapere che le oocisti sono inattivate quando le temperature vengono mantenute:

– da 1 a 4°C per 3 settimane;
– a 67°C si ha inattivazione immediata;
– a 50 °C si ha inattivazione in 10 minuti;
– a -20 °C inattivazione in 2-3 giorni.

In presenza di NaCl (cloruro di sodio, meglio conosciuto come “sale da cucina”) al 6% si ha inattivazione immediata, mentre con NaCl al 3% si ha inattivazione dopo 7 giorni.
Il tempo di inattivazione dell’oocisti, una volta che entra in contatto con il sale, può essere immediata oppure avvenire entro 7 giorni, a seconda della percentuale di sale utilizzata.

La bresaola viene sottoposta a salagione, ossia cosparsa con sale (la miscela salante può cambiare da produttore a produttore) per periodi che vanno dai 10 ai 15 giorni, a seconda della stagione e della pezzatura.
Per tale motivo, a differenza delle carni crude (tartare, carpacci, etc.) o poco cotte (al sangue…), delle salsicce e dei salami freschi (poco stagionati), che costituiscono i veicoli principalmente implicati nella trasmissione del toxoplasma, la bresaola e gli altri insaccati sottoposti a salagioni per più giorni, viene considerata meno soggetta alla presenza del parassita, ma non per questo totalmente immune dal possibile contagio.